Cos'è
Storia del Comune
Parlare della fondazione e della denominazione del paese, determinando una data sicura, risulta essere cosa molto difficile in quanto le prove storiche che potevano chiarire i dubbi sulle sue origini sono andate distrutte dagli eserciti barbarici, dalle guerre e dalle inondazioni. L’unico documento storico che è rimasto è un’antica lapide di epoca romana, situata a Gravellona Lomellina, che riporta delle incisioni facenti riferimento alla GENS CASSIA, famiglia molto potente alla quale erano state concesse delle terre da Augusto come premio. La fondazione del paese CASSOLO è fatta risalire alla prima metà del I secolo a.C. e deve il suo nome quindi, alla sopracitata Gens Cassia. Cassolo fu, secondo le ipotesi degli storici locali, teatro della battaglia tra il cartaginese Annibale ed il romano Scipione combattuta presso il fiume Ticino nel 218 a.C.
Cassolo, come tutto il territorio italiano, subì continue e devastanti invasioni da parte dei barbari. Di queste invasioni, quelle meno disastrose, che portarono addirittura qualche influsso benevolo, furono quelle dei Longobardi e di Carlo Magno i quali diedero vita ad un nuovo sistema di governo che verrà definito Feudalesimo. Con la conquista dei Longobardi, che scelsero come loro capitale la città di Pavia, Cassolo passò sotto la giurisdizione del Ducato di Lomello. E’ proprio in questo periodo che la tradizione vigevanese e cassolese ricorda il passaggio da queste terre della regina Teodolinda, quando da Monza si recava a Lomello, attraverso la strada che da allora verrà chiamata Strada Regina (l’attuale via Buccella).
Intorno all’anno 1000 d.C., essendo Cassolo Vecchio troppo vicino al Ticino per essere al sicuro dalle piene, i suoi abitanti si spostarono verso Ovest, nel territorio dell’attuale Cassolnovo, dove si formarono alcuni piccoli agglomerati simili alle più recenti cascine. Antica come Cassolnovo è Villanova che, nel 1000 d.C., ospitò i monaci Vallombrosiani. Della stessa epoca è il campanile attuale di Villanova che venne trasformato in un elegante castello di caccia dagli Sforza e che, successivamente, passò alla proprietà dei principi Gonzaga. Nel 1580 ospitò per svariato tempo anche San Luigi Gonzaga.
Lo spostamento degli abitanti di Cassolnovo e l’importanza di Villanova fece in modo che nel 1600 venisse eretta la prima chiesa parrocchiale di Cassolo Nuovo, San Bartolomeo. Ai tempi Cassolnovo aveva appena 400 abitanti che si dedicavano quasi esclusivamente alla coltivazione della canapa, del baco da seta e del lino. Nel 1500, arrivata dalla Cina con Marco Polo, venne coltivata per la prima volta in Europa la pianta del riso nei pressi di Villanova. Da questo momento in poi la coltivazione del riso si estese in tutta la pianura Padana fino all’Emilia Romagna. Ricordiamo inoltre che Cassolnovo era molto famosa per la coltivazione della vite che veniva praticata principalmente nell’allora territorio del Porto del Falcone (l’attuale via del Porto) e nella zona della Monterocca che prende il nome dalla Chiesa della Beata Vergine di Monterocco (l’attuale chiesa di San Giacomo).
L’unificazione del Piemonte dei Savoia, cui apparteneva Cassolnovo, con il Lombardo-Veneto, portò talmente tanto benessere al paese che si riuscì a stroncare quasi del tutto il fenomeno del contrabbando che fino ad allora era assai fiorente lungo le sponde del Ticino. La seconda metà dell’800 vide i Marchesi Arconati Visconti, grandi mecenati, ospitare nel loro palazzo di via San Giorgio illustri personaggi storici italiani tra cui Giovanni Berchet, Antonio Rosmini, Giuseppe Giusti, Niccolò Tommaseo, Massimo D’Azeglio e Alessandro Manzoni il quale soggiornò abitualmente a Cassolnovo dal 1849 al 1861. Nelle lunghe serate autunnali lo scrittore e i suoi compagni amavano chiacchierare intorno al fuoco, raccontarsi barzellette e storie e comporre poesie. Tutto ciò avveniva nel giardino della casa di riposo in via Lavatelli sotto le fronde di un secolare cedro del Libano, luogo in cui si può tuttora scorgere la seguente scritta: “Sotto l’ombra benefica di questo cedro, Alessandro Manzoni, ospite della nobile famiglia Arconati, passava ore serene di meritato riposo e di elevati pensieri.” Ancora oggi nella stessa casa di riposo è possibile visitare la camera abitualmente occupata dallo scrittore durante i suoi soggiorni cassolesi.
Cassolnovo è famosa anche per aver dato i natali a Gaspare Campari l’11 aprile 1828, fondatore della società “Davide Campari”, produttrice del conosciutissimo Bitter, il quale nel 1862 venne lanciato sul mercato come “Bitter all’uso d’Hollanda”. Come ricordo dell’imprenditore cassolese, venne a lui dedicata una piazza (Piazza Campari) nella quale è situato il suo mezzobusto commemorativo.
Gli anni immediatamente successivi alle due guerre mondiali furono assai ricchi di innovazioni industriali e tecnologiche che portarono di conseguenza ad un nuovo benessere. La nascita dell’industria infatti, ebbe conseguenze positive sulle condizioni della popolazione cassolese: la fabbrica più rappresentativa, la Smith, nel 1950 dava lavoro a circa 700 operai che producevano pregiate stoffe che venivano esportate in tutto il mondo. Ricordiamo infatti che le tappezzerie interne della Scala di Milano e del Metropolitan di New York furono prodotte proprio in quegli anni a Cassolnovo e, per molto tempo, anche le tendine e i rivestimenti dei treni italiani di prima classe.